Desensibilizzazione contro le allergie?

Le allergie sono reazioni ipersensibili del  sistema immunitario del corpo a sostanze di per sé innocue, che vengono inspirate, assunte o toccate. La terapia di desensibilizzazione si propone di ridurre questa ipersensibilità.

Mentre alcuni aspettano con gioia l’arrivo della primavera, altri guardano con un certo timore al calendario dei pollini. Come ad esempio K.M., 42 anni, che da giovane si è trasferita dalla campagna alla città di Berna, e da allora ha sviluppato un’inattesa allergia ai pollini. Il prick test ha  evidenziato numerosi fattori scatenanti: betulla, nocciolo, graminacee, noci ecc. Il numero delle malattie di natura allergica tra la popolazione aumenta o si attesta su livelli molto elevati.

Sensibilizzazione del sistema immunitario

Sin dalla nascita il sistema immunitario si consolida attraverso costanti sensibilizzazioni. Si tratta di reazioni proprie del corpo a una sostanza estranea (allergene) inspirata, ingerita o toccata attraverso la pelle. Con il primo contatto, viene rilasciata una risposta immune, con la quale il sistema immunitario reagirà a ogni successivo contatto. Si parla quindi di allergia unicamente se detta risposta immune  risulta estrema, eccessiva o, appunto, ipersensibile. Nel caso di K.M., sintomi quale prurito, occhi arrossati e infiammati, attacchi d’asma e altro le rendevano la vita difficile.

Tipi di allergie e terapie

Le allergie si suddividono da I a IV, dove il tipo I rappresenta l’allergia più frequente. La reazione allergica avviene entro pochi secondi o minuti. Tra i quadri clinici tipici figurano asma, congiuntivite, raffreddore da fieno, orticaria ecc. La terapia più efficace consiste nel sottrarsi all’influsso di un determinato allergene. Ma in alcuni casi è più facile a dirsi che a farsi. Per K.M., allergica ai pollini, è pressoché impossibile.

“Le soluzioni techniche possono contribuire a ridurre il carico allergico.”

Tuttavia vi sono alcune soluzioni tecniche che contribuiscono a ridurre notevolmente il carico allergico (ad es. i filtri antipollini nel climatizzatore). Alcuni presidi medici (anti­staminici) servono a lenire i sintomi allergici o addirittura a bloccarli. A seconda della forma e della gravità dell’allergia, si utilizzano diversi principi attivi. La medicina complementare punta sulle terapie a base di micronutrienti, agopuntura e altri trattamenti. K.M. ha sperimentato numerose terapie con esiti diversi, ma in nessun caso il risultato si è rivelato soddisfacente a lungo termine.

Desensibilizzazione quale terapia allergica causale

L’unica terapia che si concentra sulla causa dell’allergia è la desensibilizzazione o iposensibilizzazione. Viene utilizzata unicamente per le allergie di tipo I e consiste nel somministrare alla persona allergica proprio gli allergeni scatenanti, prima in dosi minime, via via crescenti. In questo modo si provoca un’assuefazione che riduce la reazione eccessiva del sistema immunitario.
Anche K.M. su consiglio del proprio medico curante, tre anni fa optò per questa terapia. Alle prime iniezioni mensili  i sintomi peggioravano per un paio di giorni. Oggi, K.M. percepisce solo un forte gonfiore nel punto dell’iniezione che si riduce il giorno stesso. I sintomi allergici sono notevolmente regrediti e pertanto K.M è fiduciosa che al termine della terapia, tra un anno, saranno completamente scomparsi. Per prevenire il rischio di uno shock anafilattico, dopo l’iniezione K.M. rimane mezz’ora nello studio medico. A seconda della forma di allergia, la terapia può durare da tre a cinque anni e viene effettuata unicamente da allergologi o medici esperti.

Autore: Erica Sauta